Genere: Doom metal, Stoner Metal
Gli Electric Wizard sono una Doom/Stoner metal band Inglese, nata a Dorset nel 1993 per volontà di Jus Oborn. Inizialmente nacquero nel 1988 con il nome Lord of Putrefaction, nome con cui hanno fatto uscire tre Demo ed uno Split. Nel ‘92 cambiarono per la seconda volta nome in Thy Grief Eternal, con il quale pubblicarono una sola Demo, e nel ‘93 cambiarono di nuovo nome in Eternal, con cui fecero due Demo. Verso la fine del ‘93 cambiano nome, per la quarta ed ultima volta, in quello attuale.
Veri e propri titani del doom metal, gli Electric Wizard sono esploratori della zona occulta sin dal 1993, con una storia che conta sette album, alcuni dei quali considerati pietre miliari del genere doom, declinato con elementi stoner e sludge e testi che riflettono una insana profonda passione per l’occulto, la stregoneria, l’horror inteso alla H.P. Lovecraft e l’abuso di sostanze stupefacenti.Visionari, eclettici, psichedelici, gli Electric Wizard attingono a piene mani dal panorama stoner e blues degli anni '70, ci aggiungono una spruzzata di space rock, e alzano il più possibile il volume degli amplificatori. Volendoli definire con una sola parola, essa sarebbe: "rumorosi", dannatamente e fottutamente rumorosi. Non ci sono molti altri gruppi in grado di sprigionare una tale potenza sonora, di essere brutali ma mai scontati, di creare con la loro musica veri e propri trip mentali-uditivi, e soprattutto di riuscire a fare tutto ciò con un'attitudine sfacciatamente rock'n'roll, senza fronzoli, diretta e sincera.
Il loro esordio in musica risale al 1995 con la pubblicazione dell’album omonimo Electric Wizard, un lavoro che si discosta da tutta la discografia successiva per il clima di relativa “tranquillità” che permea tutta l’opera, essendo più incline a un doom canonico in stile Cathedral piuttosto che allo stoner che li ha resi famosi.
Come My Fanatics è il secondo album, pubblicato nel 1997: capolavoro del Doom anni '90 è uno degli album più oscuri, manifesto del dope-doom, il doom drogato, lisergico e psichedelico, in cui la band riprende la strada solcata dai Black Sabbath per renderla ancora più terribile. Di sicuro non è un album adatto a tutti, ma se avete l'occasione di ascoltarlo, tranquilli, probabilmente ne uscirete un po' sconvolti ma ancora vivi. "Venite, venite miei seguaci!!" Ancora non sentite l'inesorabile richiamo di Lucifero?
Come se il primo omonimo album, l'EP Chrono-naut e Come My Fanatics non fossero già bastati a catapultare gli Electric Wizard nell'olimpo, ci pensa Dopethrone, uscito nel 2000, a portarli su un gradino ancora più alto: ancora più pesante, ancora più disturbato, ancora più visionario, ancora più acido. Dopethrone è tuttora considerato uno degli episodi migliori, se non IL migliore, della discografia degli Electric Wizard, e la sua fama di capolavoro è completamente meritata. Con Dopethrone, gli Electric Wizard hanno marchiato a fuoco la storia di un genere musicale: questo album è uno degli esempi più puri, sinceri, e mastodontici di cosa sia il doom metal.
Let Us Prey è il quarto album pubblicato nel 2002 dall' Etichetta discografica indipendente, è stato l'ultimo album del gruppo con la formazione originale. L’impasto sonoro di doom metal e psichedelia con divagazioni seventies, si è
conglobato perfettamente nel corso degli anni, Let Us Prey rappresenta forse la definitiva fusione di questi elementi e conduce accompagnato dai riferimenti letterari di Lovecraft, verso delle realtà davvero inquietanti. Nel 2004 esce We Live. In questo loro quinto atto però, dopo lo stravolgimento di line up operato dal mastermind del gruppo Jus Oborn, che rimane l'unico membro originario del gruppo (Tim Bagshaw e Mark Greening hanno infatti lasciato per formare i Ramesses), si nota un evidente cambio di direzione musicale, che si manifesta in sei lunghe composizioni nelle quali le componenti più propriamente cosmico psichedeliche, nonché gli attacchi sludge più veementi ed abrasivi che contribuirono a fare di Let Us Prey un monumento di annichilimento esistenziale e sonoro, sono quasi del tutto scomparse, per lasciare spazio ad un suono esasperatamente lento e maggiormente ancorato ad una visione più tradizionale del doom.
Pubblicato per la Rise Above Records (etichetta discografica di Lee Dorrian dei Cathedral), Witchcult Today del 2007 prosegue quel cammino avviatosi con l’omonimo esordio del 1995 e giunto al proprio culmine con il meraviglioso Dopethrone del, poiché gli Electric Wizard si concentrano nuovamente a plasmare le atmosfere dense e fumose tipiche del passato, fondendo Doom e Psichedelia. Come si può evincere dal titolo scelto per il sesto capitolo discografico, la band persevera a trattare temi di natura occulta, non distanziandosi parecchio da quelli esposti nei predecessori di Witchcult Today: stregoneria, i racconti dell’orrore di Lovecraft e Robert E. Howard, storie di droga e di allucinogeni sono tutti gli elementi che hanno costruito negli anni la musica acida e tenebrosa del quartetto di Dorset, che desidera ripercorrere ancora con Witchcult Today gli aloni timbrici dei Settanta, a partire da una registrazione dal gusto criptico e funereo.
Il settimo lavoro è Black Masses del 2010, che non tradisce le aspettative, nonostante l’ingresso in line-up di un nuovo elemento: quel Tas Danazoglu al basso che pare essersi inserito perfettamente, rendendosi complice alla sezione ritmica, di Shaun Rutter. Il contributo che i due danno al tappeto sonoro non cambia di una virgola rispetto agli album precedenti: massiccio ed energetico. La fedeltà assoluta alle loro sonorità non è certo per tutti, ma queste otto tracce - la cui durata media è di circa sette minuti - sono le keywords del loro sound, il loro marchio di fabbrica, fieramente portato avanti nel corso della loro carriera. Black Masses si presenta come un album coerente con la produzione degli Electric Wizard; un disco senz’altro ispirato, con qualche debolezza in alcuni passaggi ma, a suo modo, magico, e tuttavia non digeribile da tutti.
A due anni di distanza da Black Masses, ecco giungere a noi del nuovo materiale: Legalise Drugs Ans Murders (2012), l'ennesimo vessillo di superiorità da parte dei nostri, che dopo sette album in studio e numerosi split, singoli e demo sono diventati una cult band di proporzioni epiche. I tempi dell'omonimo esordio sembrano lontani solo a livello temporale, in quanto ogni capitolo della loro discografia è qualcosa di unico e difficilmente imitabile. Seppure la sua breve durata non favorisce un adeguato ingresso nell'inferno degli Stregoni Elettrici, siamo al cospetto di un nuovo capolavoro composto da sole due canzoni, la title track e la b-side Murder And Madness per un totale di dodici minuti, scarsi si , ma sufficientemente adeguati per farci balzare letteralmente dalla sedia. La Rise Above Records ha messo in commercio ben tre versioni di quest'eclettica creatura: una con tiratura limitata a 800 copie, purple lp, venduta solamente dopo il concerto della band tenutosi a Londra, un'altra limitata sempre a 800copie con clear lp e già sold out, e infine l'edizione regolare in vinile nero.
Come My Fanatics è il secondo album, pubblicato nel 1997: capolavoro del Doom anni '90 è uno degli album più oscuri, manifesto del dope-doom, il doom drogato, lisergico e psichedelico, in cui la band riprende la strada solcata dai Black Sabbath per renderla ancora più terribile. Di sicuro non è un album adatto a tutti, ma se avete l'occasione di ascoltarlo, tranquilli, probabilmente ne uscirete un po' sconvolti ma ancora vivi. "Venite, venite miei seguaci!!" Ancora non sentite l'inesorabile richiamo di Lucifero?
Come se il primo omonimo album, l'EP Chrono-naut e Come My Fanatics non fossero già bastati a catapultare gli Electric Wizard nell'olimpo, ci pensa Dopethrone, uscito nel 2000, a portarli su un gradino ancora più alto: ancora più pesante, ancora più disturbato, ancora più visionario, ancora più acido. Dopethrone è tuttora considerato uno degli episodi migliori, se non IL migliore, della discografia degli Electric Wizard, e la sua fama di capolavoro è completamente meritata. Con Dopethrone, gli Electric Wizard hanno marchiato a fuoco la storia di un genere musicale: questo album è uno degli esempi più puri, sinceri, e mastodontici di cosa sia il doom metal.
Let Us Prey è il quarto album pubblicato nel 2002 dall' Etichetta discografica indipendente, è stato l'ultimo album del gruppo con la formazione originale. L’impasto sonoro di doom metal e psichedelia con divagazioni seventies, si è
conglobato perfettamente nel corso degli anni, Let Us Prey rappresenta forse la definitiva fusione di questi elementi e conduce accompagnato dai riferimenti letterari di Lovecraft, verso delle realtà davvero inquietanti. Nel 2004 esce We Live. In questo loro quinto atto però, dopo lo stravolgimento di line up operato dal mastermind del gruppo Jus Oborn, che rimane l'unico membro originario del gruppo (Tim Bagshaw e Mark Greening hanno infatti lasciato per formare i Ramesses), si nota un evidente cambio di direzione musicale, che si manifesta in sei lunghe composizioni nelle quali le componenti più propriamente cosmico psichedeliche, nonché gli attacchi sludge più veementi ed abrasivi che contribuirono a fare di Let Us Prey un monumento di annichilimento esistenziale e sonoro, sono quasi del tutto scomparse, per lasciare spazio ad un suono esasperatamente lento e maggiormente ancorato ad una visione più tradizionale del doom.
Pubblicato per la Rise Above Records (etichetta discografica di Lee Dorrian dei Cathedral), Witchcult Today del 2007 prosegue quel cammino avviatosi con l’omonimo esordio del 1995 e giunto al proprio culmine con il meraviglioso Dopethrone del, poiché gli Electric Wizard si concentrano nuovamente a plasmare le atmosfere dense e fumose tipiche del passato, fondendo Doom e Psichedelia. Come si può evincere dal titolo scelto per il sesto capitolo discografico, la band persevera a trattare temi di natura occulta, non distanziandosi parecchio da quelli esposti nei predecessori di Witchcult Today: stregoneria, i racconti dell’orrore di Lovecraft e Robert E. Howard, storie di droga e di allucinogeni sono tutti gli elementi che hanno costruito negli anni la musica acida e tenebrosa del quartetto di Dorset, che desidera ripercorrere ancora con Witchcult Today gli aloni timbrici dei Settanta, a partire da una registrazione dal gusto criptico e funereo.
Il settimo lavoro è Black Masses del 2010, che non tradisce le aspettative, nonostante l’ingresso in line-up di un nuovo elemento: quel Tas Danazoglu al basso che pare essersi inserito perfettamente, rendendosi complice alla sezione ritmica, di Shaun Rutter. Il contributo che i due danno al tappeto sonoro non cambia di una virgola rispetto agli album precedenti: massiccio ed energetico. La fedeltà assoluta alle loro sonorità non è certo per tutti, ma queste otto tracce - la cui durata media è di circa sette minuti - sono le keywords del loro sound, il loro marchio di fabbrica, fieramente portato avanti nel corso della loro carriera. Black Masses si presenta come un album coerente con la produzione degli Electric Wizard; un disco senz’altro ispirato, con qualche debolezza in alcuni passaggi ma, a suo modo, magico, e tuttavia non digeribile da tutti.
A due anni di distanza da Black Masses, ecco giungere a noi del nuovo materiale: Legalise Drugs Ans Murders (2012), l'ennesimo vessillo di superiorità da parte dei nostri, che dopo sette album in studio e numerosi split, singoli e demo sono diventati una cult band di proporzioni epiche. I tempi dell'omonimo esordio sembrano lontani solo a livello temporale, in quanto ogni capitolo della loro discografia è qualcosa di unico e difficilmente imitabile. Seppure la sua breve durata non favorisce un adeguato ingresso nell'inferno degli Stregoni Elettrici, siamo al cospetto di un nuovo capolavoro composto da sole due canzoni, la title track e la b-side Murder And Madness per un totale di dodici minuti, scarsi si , ma sufficientemente adeguati per farci balzare letteralmente dalla sedia. La Rise Above Records ha messo in commercio ben tre versioni di quest'eclettica creatura: una con tiratura limitata a 800 copie, purple lp, venduta solamente dopo il concerto della band tenutosi a Londra, un'altra limitata sempre a 800copie con clear lp e già sold out, e infine l'edizione regolare in vinile nero.
(Fonti: 06live.it, debaser.it, .truemetal.it, .headbang.it, rockline.it, metallized.it)
Electric Wizard (1995)
1. Stone Magnet - 4:54
2. Mourning Prayer - 5:07
3. Mountains of Mars - 3:46
4. Behemoth - 8:55
5. Devil's Bride - 6:31
6. Black Butterfly - 8:19
7. Electric Wizard - 9:52
8. Wooden Pipe - 0:08
Electric Wizard / Our Haunted Kingdom Split con gli Orange Goblin (1996)
Chrono.Naut EP (1997)
Chrono.Naut / Nuclear Guru Split con Orange Goblin (1997)
Electric Wizard
1. "Chrono.Naut / Chrono.Naut Phase II" – 17:06
Orange Goblin
1. "Nuclear Guru" – 6:47
2. "Hand of Doom" (Black Sabbath) – 7:02
Come My Fanatics...(1997)
1. "Return Trip" – 10:02
2. "Wizard in Black" – 8:14 (8:02 on 2CD)
3. "Doom-Mantia" – 8:49
4. "Ivixor B / Phase Inducer" – 8:47
5. "Son of Nothing" – 6:44 (6:32 on 2CD)
6. "Solarian 13" – 7:58
Bonus songs included on reissues:
7. "Demon Lung" – 5:52
8. "Return to the Son of Nothingness" – 6:38
2. "Wizard in Black" – 8:14 (8:02 on 2CD)
3. "Doom-Mantia" – 8:49
4. "Ivixor B / Phase Inducer" – 8:47
5. "Son of Nothing" – 6:44 (6:32 on 2CD)
6. "Solarian 13" – 7:58
Bonus songs included on reissues:
7. "Demon Lung" – 5:52
8. "Return to the Son of Nothingness" – 6:38
Supercoven EP (1998)
Original track listing:
1. "Supercoven" – 13:13
2. "Burnout" – 18:37
Extra songs included on the 2000 reissue:
3. "Wizards of Gore" – 9:02
4. "Electric Wizard (live)" – 9:53
Dopethrone (2000)
1. Vinum Sabbathi - 3:05
2. Funeralopolis - 8:43
3. Weird Tales - 15:05
I. Electric Frost
II. Golgotha
III. Altar of Melektaus
4. Barbarian - 6:29
5. I, The Witchfinder - 11:04
6. The Hills Have Eyes - 0:46
7. We Hate You - 5:08
8. Dopethrone - 20:48 (10:55 nelle versioni con bonus track)
Let Us Prey (2002)
1. "...A Chosen Few" – 6:35
2. "We, the Undead" – 4:29
3. "Master of Alchemy" – 9:23
I. "House of Whipcord"
II. "The Black Drug"
4. "The Outsider" – 9:19
5. "Night of the Shape" – 4:03
6. "Priestess of Mars" – 10:01
7. "Mother of Serpents" – 5:56 (appears on Japanese version and all reissues)
We Live (2004)
1. Eko Eko Azarak - 10:48
I. Invocation
II. Ritual
2. We Live - 7:47
3. Flower of Evil a.k.a. Malfiore - 7:29
4. Another Perfect Day? - 8:04
5. The Sun Has Turned to Black - 6:25
6. Saturn's Children - 15:08
7. The Living Dead at Manchester Morgue - 4:59 (bonus track nelle ristampe successive alla prima edizione)
8. Tutti I Colori Del Buio - 16:13 (bonus track nell'edizione in vinile)
Pre-Electric Wizard 1989-1994 (2006)
From the Lucifer's Children demo (1993)
1. "Magickal Childe" – 6:02
2. "Electric Funeral" (Black Sabbath) – 4:29
3. "Lucifer's Children" – 9:47
4. Chrono.Naut (Phase I-IV)" – 16:01
From the On Blackened Wings demo (1992)
5. "Swathed in Black" – 6:59
6. "On Blackened Wings" – 8:46
7. "Outro" – 1:22
From the split LP with Mortal Remains (1991)
8. "Descent" – 3:48
9. "Wings Over a Black Funeral" – 4:47
10. "At the Cemetery Gates" – 6:05
11. "Dark Prayers" – 5:07
Witchcult Today (2007)
1. Witchcult Today
2. Dunwich
3. Satanic Rites Of Drugula
4. Raptus
5. The Chosen Few
6. Torquemada 71
7. Black Magic Rituals & Perversions (Frisson Des Vampires, Zora)
8. Saturnine
Electric Wizard / Reverend Bizarre Split (2008)
Electric Wizard
1. "The House on the Borderland" - 11:29
Reverend Bizarre
1. "The Gate of Nanna" (Beherit cover) - 11:16
The Processean EP (2008)
The Processean (Procession) 17:06
Black Masses (2010)
1. "Black Mass" - 6:06
2. "Venus in Furs" - 6:22
3. "The Nightchild" - 8:02
4. "Patterns of Evil" - 6:30
5. "Satyr IX" - 9:58
6. "Turn Off Your Mind" - 5:51
7. "Scorpio Curse" - 7:31
8. "Crypt of Drugula" - 8:49
Legalise Drugs & Murder (2012)
1. Legalise Drugs & Murder
2. Murder & Madness
If you're a band and want your link removed, write to me a comment at this page "click here" and I'll try to get it removed as soon as I can.
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