"RESIZE RATS" (2008) - Charles Burns

giovedì 23 maggio 2013

Rosetta

Genere: Post Metal, Post Hardcore, Drone Doom Metal, Space Metal, Post Rock, Avant-Garde Metal, Musica Ambient







I Rosetta sono una band Post-Metal proveniente dagli Stati Uniti. Il loro monicker non ha niente a che vedere con la Stele di Rosetta, ma è stato scelto per la sua bellezza, la sua grazia e la sua femminilità. Rosetta però è anche il nome di un satellite usato per studiare le comete e quello di un tipo di orbita e i nostri sono grandissimi appassionati di astronomia. Sono nati nel 2003 e tra le loro maggiori influenze vi sono Neurosis, Isis (i più presenti) e Stars of the Lid.  Il loro stile incorpora elementi di post-hardcore, drone doom, e musica ambient, creando un sound atmosferico, definito da alcuni anche space metal: una specie di sottogenere ancor più volto alla sperimentazione e alla psichedelia del già ambiguo quanto mistico ed affascinante post-metal. Pur essendo senza dubbio fra le realtà più esaltanti della cosiddetta scena post metal, i Rosetta purtroppo godono ancora di una popolarità piuttosto limitata. Del resto, la band suona live con il contagocce ed è solita lavorare ai propri album con cura maniacale, cosa che naturalmente porta ad attese piuttosto lunghe fra una pubblicazione e l’altra è comunque un dato certo che negli anni, i nostri non solo sono riusciti a sviluppare un sound sempre più personale, ma sono anche diventati uno dei primi termini di paragone per tutte le giovani band che oggi provano a cimentarsi in questo genere di sonorità. Hanno pubblicato 3 full-lenght più vari split. 
Il primo disco del 2005, The Galilean Satellities è un doppio CD fortemente debitore al suono degli Isis. Il doppio CD è strutturato come Times of Grace e Grace dei Neurosis ovvero un CD contiene la parte metal, l'altro la parte noise e ambient e possono essere ascoltati insieme. La prima parte di The Galilean Satellites non è affatto sempliciotta, scontata e all'insegna della solita e poco appetibile minestrina riscaldata, ma è un prodotto di tutto rispetto, che rapisce l'ascoltatore volente o nolente e lo trascina di forza in un turbinio emotivo di alta qualità. Si apre così la prima traccia dopo una breve intro che oscilla tra l'ambient e il post-rock dalla quale poi scaturisce un impetuoso tappeto di riffs acri sovrastati da una voce possente, estrema, intensa che trafigge già dal primo ascolto. Si susseguono così tutte le cinque maestose tracce, dedite ad uno sludge atmosferico sempre pronto a declinare, in momenti riflessivi, estatici e ambientali. I pesanti chitarroni si vanno così diluendo con spruzzatine ben collocate di drone e noise e con lunghe parentesi ambientali/post-rock che strizzano l'occhio (ma non troppo) a nientepopodimeno che i sommi Godspeed You! Black Emperor. Il secondo disco purtroppo non aggiunge quasi nulla a tutto ciò che di buono ed avvincente si era visto prima e così ci si ritrova davanti ad un altro prodotto , forse un pò sterile e troppo ambizioso, che cerca di imitare con sin troppe sbavature i maestri del drone doom quali Earth, Boris, Khanate, Sunn O))). Ma con l'accattivante proposta di dar vita ad una Combined Version i Rosetta riprendono le redini che per un attimo si erano perse, le fila di un discorso che si era bruscamente interrotto e inducono a rivalutarla questa poco espressiva seconda parte, che, se fusa all'impeto della prima, come in una specie di puzzle sonoro, si incastrano così fra di loro i tasselli di uno dei migliori tipi di post-hardcore atmosferico e quelli di un'intimista drone doom metal noiseggiante e ambientale. Si tratta nonostante tutto di un prodotto validissimo, intriso di una maturità difficilissima da trovare nel primo album di una di quelle band che rischia di proporre sempre la solita solfa e di una poetica spinta ed ineccepibile. Il secondo disco Wake/Lift del 2007, è il miglior lavoro della band, quello dove emerge la loro personalità; che denota un’accresciuta consapevolezza delle proprie possibilità e della capacità di metterle in pratica. La formula utilizzata in queste sette nuove tracce vede evolvere il suono del gruppo, già a suo tempo codificato in un post-rock/post metal dalla forte impronta Isis, arricchendosi attraverso l’influenza di certe tendenze shoegaze, dark-wave alla The Cure e, soprattutto, space rock. Vocalità spesso improntata a una sofferenza lancinante, un drumming ora furioso, ora ossessivamente insistito, e un basso gigantesco riportano il materiale quasi sempre su lidi prettamente "post", pur con una personalità che oggi è appunto pienamente sviluppata e riconoscibile. Insomma, non più un gruppo sulla "scia" degli Isis. I Rosetta di Wake / Lift sono ora una realtà a sè stante, che sembra anche avere idee a sufficienza per potersi staccare del tutto dalla sua scena di riferimento in un futuro immediato. Lo chiamano metal per astronauti! Provate ad ascoltare i primi minuti della succitata opener: vi sembrerà di trovarvi a bordo di uno shuttle in procinto di staccarsi dal suolo! L'ultimo lavoro A Determinism of Morality del 2010,  è molto buono e vede l'introduzione delle clean vocals (mai stucchevoli). Si tratta di un album che vede i nostri mettere da parte quei "crescendo" tipici del genere e le strutture troppo allungate in favore di una compattezza che in qualche caso si avvicina appunto alla classica forma canzone. Proprio come fatto più volte negli ultimi anni dai suddetti Buried Inside, altra colonna portante di questo particolare filone. Il disco, insomma, suona subito immediato e assolutamente digeribile, oltre che fresco e ispirato. I Rosetta non hanno abbandonato il loro guitar-work nè il loro unico gusto per le melodie (nelle quali, a dire il vero, si sentono a tratti echi dark-wave alla The Cure): la differenza rispetto al passato risiede nel fatto che ora tutto ciò viene inserito in brani maggiormente concisi, che, grazie anche a una sezione ritmica molto dinamica, possono essere assorbiti e metabolizzati in pochi ascolti. Quindi lungi definire A Determinism Of Morality un lavoro slavato, anzi. Maggiore immediatezza in questo caso non significa affatto scarso spessore.

(Fonti: metallized.it, metalitalia.com, debaser.it)




The Galilean Satellites (2005)


Disc 1

01 - Départe
02 - Europa
03 - Absent
04 - Itinérant
05 - Au Pays Natal

Disc 2

06 - Deneb
07 - Capella
08 - Beta Aquilae
09 - Ross 128
10 - Sol 




Project Mercury (2007) [Split with Balboa]


01 - Primitive Accumulation (Balboa)
02 - Kaddish (Balboa)
03 - Planet of Slums (Balboa)
04 - TMA-1 (Rosetta)
05 - Clavius (Rosetta)
06 - Project Mercury (Balboa & Rosetta)




The Cleansing Undertones Of Wake-Lift (2007)


01 - I
02 - II
03 - III
04 - IV




Wake/Lift (2007)


01 - Red in Tooth and Claw
02 - Lift (Part 1)
03 - Lift (Part 2)
04 - Lift (Part 3)
05 - Wake
06 - Temet Nosce
07 - Monument




Rosetta + East Of The Wall + Year Of No Light (2009) [Split]


01 - Scumbrella (Mud Button - East Of The Wall)
02 - Scrumbrella (Slit - East Of The Wall)
03 - Scrumbrella (Dirt Merchant - East Of The Wall)
04 - Cimmeria (Year Of No Light)
05 - Metanoia (Year Of No Light)
06 - Homesick (The Cure Cover - Rosetta)




Rosetta & Restorations (2010) [Split LP]


01 - So Warm a Solitude (Rosetta)
02 - F# (Restorations)




A Determinism of Morality (2010)


01 - Ayil
02 - Je N'En Connais Pas la Fin
03 - Blue Day for Croatoa
04 - Release
05 - Revolve
06 - Renew
07 - A Determinism of Morality




Rosetta & City of Ships (2012) [Split]


1 - Bleach Funnel (City Of Ships)
2 - Critical Vulture (City Of Ships)
3 - Night Vision (City Of Ships)
4 - King Temp (City Of Ships)
5 - TMA-1 (Rosetta)
6 - Clavius (Rosetta)




If you're a band and want your link removed, write to me a comment at this page "click here" and I'll try to get it removed as soon as I can.




Nessun commento: