Genere: Instrumental, Post Rock Strumentale, Classica, Minimalism, Chamber Music
Formatosi nel 1991 a Baltimora (Maryland, Usa), l'ensemble dei Rachel's propone un originale connubio tra arrangiamenti orchestrali di tipo classico e improvvisazioni post-rock, nel tentativo di gettare un ponte tra Romanticismo ottocentesco e avanguardie rock contemporanee. Il risultato è una musica da camera di grande fascino, minimalista e romantica, soave e struggente, che rinnova gli esperimenti più riusciti della Penguin Cafè Orchestra. La formazione statunitense - che annovera nelle sue file fino a una ventina di musicisti - è guidata dal violoncellista Christian Frederickson, dal chitarrista Jason Noble (scomparso prematuramente nel 2012), e dalla pianista Rachel Grimes (dalla quale prende il nome).
Il disco d'esordio, Handwriting (1995), definito come "gli Slint alle prese con Debussy", mette in luce subito il loro spleen romantico e decadente, recuperando alcune composizioni realizzate tra il 1991 e il 1994: "Southbound To Marion", "Saccharin", "Seratonin", la sonata per pianoforte di Frida Kahlo, "Handwriting" per soli archi, più l'improvvisazione jazz di "M Daguerre". Ma il vertice dell'opera è la lunga suite "Full On Night", a metà strada tra musica da camera ed elettronica. Successivamente i Rachel's realizzano la colonna sonora per il balletto Music For Egon Schiele (1995), che accentua la componente spettrale e onirica della loro musica, con sonorità possibilmente ancora più intimiste e oscure di quelle del disco precedente ("Promenade", "Family Portrait", "Wally Egon & Models").
Ma è soprattutto con l'album The Sea And The Bells (1996), suonato da una ventina di musicisti (provenienti sia dalla scena post-rock statunitense sia da varie orchestre filarmoniche), che i Rachel's si rivelano uno dei più affascinanti progetti sonori di fine secolo. Ispirato da Pablo Neruda, è un concept-album interamente dedicato al tema del mare e dei naviganti. Tredici i brani, per un'ora di musica, con il pianoforte di Rachel in evidenza, attorniato da violino, viola, violoncello, chitarra, basso, batteria e, per l'appunto, campanelli, a creare un "sound so pure. simple and passionate" ("Transmission"). La storia, che racconta di mare, di viaggi e di sirene, si snoda in maniera lenta e suggestiva, con un incedere quasi teatrale, tra arie rinascimentali ("Rhine & Courtesan") e minimalismo drammatico stile Nyman("Cypress Branches"), soffici sonate al pianoforte ("Tea Merchants") e adagi pastorali ("All Is Calm"), paesaggi sonori appena abbozzati ("Night At Sea") e suggestive avventure ("The Voyage Of Camille"). Lungi dal riproporre pesanti atmosfere classicheggianti alla Yes o Emerson Lake & Palmer, i Rachel's ribaltano l'operazione compiuta da certo progressive dei 70: non suonano rock con l'attitudine di musicisti classici, ma suonano musica classica con attitudine rock. Come scrive Ferruccio Quercetti su "Music Club", infatti, "è come se i Minor Threat si lanciassero in una sonata per pianoforte". Ma, tra i loro riferimenti, i Rachel's citano anche musicisti come Michael Nyman, Arvo Part, Bill Frisell, John Zorn, e rock-band come Tortoise, Don Caballero e Talk Talk. Dopo aver toccato il vertice della loro raffinata avanguardia post-rock da camera, i Rachel's virano verso un folk-rock neoclassico, che ha nelle suite di Art Zoyd, Univers Zero e In The Nursery un possibile termine di raffronto. Selenography (1999) offre un campionario di musica eterea, ai confini con la new age, dalle tinte notturne e romantiche ("French Galleasse", "Forgiveness", "On Demeter"). Oltre ai soliti temi post-rock e classici, subentrano sonorità spiccatamente folk, country e a tratti perfino medievali ("Honeysuckle Suite"). Selenography appare quasi come una colonna sonora sperimentale di qualche video o pellicola per cinefili. La musica, orchestrata con archi e legni vari, offre arie e immagini intriganti, distanti anni luce dalle tipiche produzioni rock. A dare manforte alla compagine di Baltimora, oltre a un'orchestra di quattordici elementi, sono anche la voce "mistica" di Giovanna Cacciola degli Uzeda e la presenza palpabile di Bob Weston degli Shellac.
Il disco d'esordio, Handwriting (1995), definito come "gli Slint alle prese con Debussy", mette in luce subito il loro spleen romantico e decadente, recuperando alcune composizioni realizzate tra il 1991 e il 1994: "Southbound To Marion", "Saccharin", "Seratonin", la sonata per pianoforte di Frida Kahlo, "Handwriting" per soli archi, più l'improvvisazione jazz di "M Daguerre". Ma il vertice dell'opera è la lunga suite "Full On Night", a metà strada tra musica da camera ed elettronica. Successivamente i Rachel's realizzano la colonna sonora per il balletto Music For Egon Schiele (1995), che accentua la componente spettrale e onirica della loro musica, con sonorità possibilmente ancora più intimiste e oscure di quelle del disco precedente ("Promenade", "Family Portrait", "Wally Egon & Models").
Ma è soprattutto con l'album The Sea And The Bells (1996), suonato da una ventina di musicisti (provenienti sia dalla scena post-rock statunitense sia da varie orchestre filarmoniche), che i Rachel's si rivelano uno dei più affascinanti progetti sonori di fine secolo. Ispirato da Pablo Neruda, è un concept-album interamente dedicato al tema del mare e dei naviganti. Tredici i brani, per un'ora di musica, con il pianoforte di Rachel in evidenza, attorniato da violino, viola, violoncello, chitarra, basso, batteria e, per l'appunto, campanelli, a creare un "sound so pure. simple and passionate" ("Transmission"). La storia, che racconta di mare, di viaggi e di sirene, si snoda in maniera lenta e suggestiva, con un incedere quasi teatrale, tra arie rinascimentali ("Rhine & Courtesan") e minimalismo drammatico stile Nyman("Cypress Branches"), soffici sonate al pianoforte ("Tea Merchants") e adagi pastorali ("All Is Calm"), paesaggi sonori appena abbozzati ("Night At Sea") e suggestive avventure ("The Voyage Of Camille"). Lungi dal riproporre pesanti atmosfere classicheggianti alla Yes o Emerson Lake & Palmer, i Rachel's ribaltano l'operazione compiuta da certo progressive dei 70: non suonano rock con l'attitudine di musicisti classici, ma suonano musica classica con attitudine rock. Come scrive Ferruccio Quercetti su "Music Club", infatti, "è come se i Minor Threat si lanciassero in una sonata per pianoforte". Ma, tra i loro riferimenti, i Rachel's citano anche musicisti come Michael Nyman, Arvo Part, Bill Frisell, John Zorn, e rock-band come Tortoise, Don Caballero e Talk Talk. Dopo aver toccato il vertice della loro raffinata avanguardia post-rock da camera, i Rachel's virano verso un folk-rock neoclassico, che ha nelle suite di Art Zoyd, Univers Zero e In The Nursery un possibile termine di raffronto. Selenography (1999) offre un campionario di musica eterea, ai confini con la new age, dalle tinte notturne e romantiche ("French Galleasse", "Forgiveness", "On Demeter"). Oltre ai soliti temi post-rock e classici, subentrano sonorità spiccatamente folk, country e a tratti perfino medievali ("Honeysuckle Suite"). Selenography appare quasi come una colonna sonora sperimentale di qualche video o pellicola per cinefili. La musica, orchestrata con archi e legni vari, offre arie e immagini intriganti, distanti anni luce dalle tipiche produzioni rock. A dare manforte alla compagine di Baltimora, oltre a un'orchestra di quattordici elementi, sono anche la voce "mistica" di Giovanna Cacciola degli Uzeda e la presenza palpabile di Bob Weston degli Shellac.
Con Full On Night (2000) i Rachel's si avvalgono della collaborazione della band di punta della nuova scena elettronica d'oltre Oceano, i Matmos, per il remix di "The Precise Temperature Of Darkness" e ripropongono "Full On Night" con nuovi e sempre più forbiti arrangiamenti. Prodotti dalla Quarterstick (derivazione della Touch & Go, che annovera, tra gli altri, i June Of '44), i Rachel's mantengono anche stretti contatti con altre formazioni della scena indie, tra Chicago e Louisville. Rachel Grimes, ad esempio, collabora con The Sonora Pine (anche loro su Quarterstick Records), band in cui milita Kevin Coultas, batterista per gli stessi Rachel's ed ex Rodan; Jason Noble (anche'egli ex Rodan) suona negli Shipping News; come detto, partecipa al lavoro, nella veste di bassista e ingegnere del suono, anche Bob Weston, bassista degli Shellac (oltre che produttore per gruppi quali Archers Of Loaf, Hurl etc.).
Nel 1996, inoltre, i Rachel's hanno realizzato il loro primo lavoro sinfonico registrato insieme alla Turtle Bluff Orchestra di Port Towsand, Washington. E hanno collaborato con registi, compagnie di danza, produttori teatrali e fotografi. Coltivando il loro amore per il cinema, hanno composto brani per film indipendenti e lungometraggi, tra i quali "Ogni maledetta Domenica" di Oliver Stone, "Star Maps" di Miguel Arteta e il francese "Una relazione privata". La loro musica è stata la colonna sonora del film-documentario "A day to remember" sull'inglese Channel 4. Nel 2002 esce Significant Others. Difficile parlare di rock ormai con i Rachel's di Systems/Layers (2003). Con questo disco, 19 brani però legati come un'enorme suite, i riferimenti ormai devono essere presi in altro ambito: Gavin Bryars, Philip Glass, Penguin Cafè Orchestra, Gorecky, gli ultimi Stars of The Lid... Quasi totale assenza di percussioni, progressivo distacco dalla ciclicità minimale ormai sfruttata all'inverosimile, tono dell'opera a tratti molto cupo con grandi aperture romantiche, disco molto descrittivo, espressionista, malinconico, alternanza e sovrapposizione degli archi e delle parti strumentali con rumori ambientali, utilizzo sporadico dell'elettronica, voci e discorsi trovati, violoncelli drammaturgici, pianoforti esistenziali, accenni isolazionistici, perfino una canzone. Musica, e non onanismo acustico. Stavolta è superflua una descrizione delle singole parti. Un disco bellissimo.
(Fonte: ondarock.it)
Handwriting (1995)
01 - Southbound To Marion
02 - M. Daguerre
03 - Saccharin
04 - Frida Kahlo
05 - Seratonin
06 - Full On Night
07 - Handwriting
Music For Egon Schiele (1996)
01 - Family Portrait
02 - Egon & Gertie
03 - First Self-Portrait Series
04 - Mime Van Osen
05 - Second Self-Portrait Series
06 - Wally, Egon, & Models In The Studio
07 - Promenade
08 - Third Self-Portrait Series
09 - Egon, Edith & Wally Meet
10 - Egon & Wally Embrace & Say Farewell
11 - Egon & Edith
12 - Second Family Portrait
The Sea And The Bells (1996)
01 - Rhine & Courtesan
02 - The Voyage Of Camille
03 - Tea Merchants
04 - Lloyd's Register
05 - With More Air Than Words
06 - All Is Calm
07 - Cypress Branches
08 - The Sirens
09 - Night At Sea
10 - Letters Home
11 - To Rest Near To You
12 - The Blue-Skinned Waltz
13 - His Eyes
Selenography (1999)
01 - A French Galleasse
02 - On Demeter
03 - The Last Light
04 - Kentucky Nocturne
05 - Honeysuckle Suite (Sugar Maple - Elm - Sweetgum)
06 - Artemisia
07 - Old Road 60
08 - An Evening Of Long Goodbyes
09 - Cuts The Metal Cold
10 - The Mysterious Disappearance Of Louis LePrince
11 - Forgiveness
12 - Hearts And Drums
Full On Night (2000) [with Matmos]
01 - Full On Night (Rachel's)
02 - The Precise Temperature Of Darkness (Matmos)
Significant Others (2002)
02 - The Precise Temperature Of Darkness (Matmos)
Significant Others (2002)
01 - Lipochase
02 - Texas Nocturne #2
03 - Stark Sea
04 - Some Things Never Happen
05 - Phase-Record
06 - Ghost Dog
07 - Texas Nocturne #3
08 - You Will Be Safe
09 - Last Atmosphere
10 - Night Mix
11 - Texas Nocturne #1
12 - N. Nightingale
13 - Memory Board
Sistems Layers (2003)
01 - Moscow Is In The Telephone
02 - Water From The Same Source
03 - Systems / Layers
04 - Expect Delays
05 - Arterial
06 - Even / Odd
07 - Wouldn't Live Anywhere Else
08 - Esperanza
09 - Packet Switching
10 - Where_Have_All_My_Files_Gone?
11 - Reflective Surfaces
12 - Unclear Channel
13 - Last Things Last
14 - Anytime Soon
15 - Air Conditioning/A Closed Feeling
16 - Singing Bridge
17 - And Keep Smiling
18 - 4 Or 5 Trees
19 - NY Snow Globe
Technology Is Killing Music (2005) [EP, Single]
01 - Technology Is Killing Music
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