Genere: Sludge Metal
Gli Elodea sono una band slovena formata da Jan al basso (ora nei Iamdisease), Ivo alla chitarra (anche lui nei Iamdisease) e Milos Milisevic alla voce e chitarra (ex membro degli Entreat). Le atmosfere degli Elodea sono altrettanto rarefatte e le
canzoni si snodano interminabili con il loro mood soffocante e con il
loro approccio misto fra Sludge, Doom e Hardcore: la voce del cantante
ripercorre il tono tipico del celebre Aaron Turner e l’alternanza tra
clean e distorti, tra sezioni soffocanti ed altre più distese, ricalca
in tutto e per tutto il sound Isis. La recensione potrebbe finire qui e far passare gli Elodea come una
becera band-clone: invece è giusto tentare di entrare più in profondità
nella loro musica, per più di un motivo. Innanzitutto perché ispirarsi
agli Isis non è così banale come farlo con gli Iron Maiden, tanto per
fare un nome tra i più clonati; secondo perché i ragazzi ci
sanno decisamente fare con gli strumenti; terzo ed ultimo motivo, sicuramente il più
importante, è che la musica degli Elodea trasmette emozioni. Il gruppo è nato nel 1999, per poi fermarsi per 3 anni. Poi, dopo
qualche cambio di line-up, sono tornati in pista ed hanno registrato un Demo nel 2004.
La band giunge al debutto discografico solo nel 2006, con l'album Cataclysmic,
per la francese Basement Apes Industries, un'etichetta che punta sui
gruppi post estremi, intesi nel senso di gruppi che si lanciano in stile
come il post-core, il post-grind e via dicendo. Opera votata a scoprire
i meandri del Post Metal presentando influenze profondissime dagli Isis
di Oceanic (riscontrabili addirittura nella scelta del titolo
dell’album) e dai Neurosis. Cataclysmic è certamente un album elaborato e complesso, che
però risente dell’alone stagnante di cui è circondato, frutto di una
registrazione non impeccabile, ma affascinante nel suo feeling: le parti
provviste di percussioni e le altre sfregiate dal lamento Hardcore sono
grezze nella produzione, trasmettendo però sensazioni oscure e
deformate di perdita e decadenza. I riff Sludge si inseguono lentamente
con il loro ritmo cadenzato e gli effetti di cui è dotata ciascuna
canzone sono opprimenti e parecchio marcati. In definitiva, il four-piece sloveno potrà essere disprezzato da coloro che lo
identificheranno come l’ennesimo clone delle bands capostipiti del Post
Metal oppure sarà elogiato per la sua spiccata somiglianza con gli Isis: ma non potrà che essere apprezzato questo Cataclysmic. Il secondo album Voyager, esce nel 2010 per la Storm Inside Records. La
produzione di questo album è abbastanza tipica dello sludge, il riff delle chitarre è spesso, la voce è messa un pò in secondo piano e la batteria con il suo suono potrebbe tagliare un muro. C'è
un certo senso di intraprendenza in questo album, (nonostante la scuola degli Isis si faccia sentire fortemente), intraprendenza in termini di composizione: riesce a cambiare marcia e cambiare direzione un grande numero di
volte senza perdere il senso della continuità, e questo è un segno di
vera musicalità poichè riesce a mantenere l'attenzione su una linea progressive-style. Consiglio vivamente questo album ai fan del metallo. Lo slow e il crushing bastano per saziare gli appassionati di sludge e vi è abbastanza tecnicismo ed atmosfera per placare chiunque ami la musica pesante.
(Fonti: rockline.it, shapelesszine.com, metalitalia.com)
- Cataclysmic (2006)
- 01. Thanatos
02. Faret..(the One Who's Rising)
03. Cataclysmic
04. Un Monstre et Un Chaos
05. Kubernetes vs Tubernetes
06. Noli Me Tangete (Magdalena) - Voyager (2010)
- 01. Becoming One Whit the Desert
02. Polymers Are Forever
03. Fraction of the Whole
04. Revolve
05. Nullentropy
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