Sin City è una città nera, dove la notte non tramonta mai, abitata da una
schiera di personaggi più cupi della notte stessa. Tutti cattivi,
ognuno a modo suo: Marv, tenero bestione con un talento creativo per la
sofferenza altrui; Kevin, ragazzo emotivo che ritrova la serenità
divenendo uno spietato divoratore di esseri umani; la sua abietta guida
spirituale il cardinale Roark, padrone della città; Dwight, fascinoso
criminale che asseconda il suo destino e dispensa morte a piene mani;
Gail, sua amata e regina delle prostitute che governano la città
vecchia, donne che danno grande piacere, se si paga bene e si sta alle
regole, o grande dolore, se si va oltre il seminato; un bastardo giallo,
che violenta e mangia bambine impunito, coperto dal mostro suo padre
che è anche Senatore della città, e contrastato solo da Hartigan, uno
sbirro sul viale del tramonto disposto ad una carneficina per fermarlo e
salvare Nancy, timida ballerina di lap dance.
Esseri che hanno poco di umano, anime nere che anneriscono il già nero skyline della città del peccato. E in mezzo a tutto questo nero, ogni gesto fuori dal piano regolatore che la morte stessa sembra attuare, brilla di un vivido accecante: il grande cuore rosso di Goldie, il sangue scarlatto versato in olocausto e quello giallo per la catarsi di Hartigan, occhi verdi, azzurri e d’oro che sono l’unica traccia di un’anima dietro le armi.
Dopo alcuni mezzi e mal riusciti adattamenti da lui supervisionati, Frank Miller si decide finalmente a mettere il suo nome a corredo di una sua storia trasposta dal fumetto alla pellicola. Per chi conosce Miller, questa è la fine di un’attesa durata vent’anni; per chi non sa chi sia, perché magari pensa che i fumetti siano roba da bambini, basti dire che Frank Miller è, semplicemente, indiscutibilmente, il re del noir degli ultimi venti anni, a prescindere da ogni disciplina artistica, artigianale o d’intrattenimento che si voglia considerare. Se questo film fosse uscito nel 1991, quando cioè è nato, con stile molto cinematografico, sulle pagine della Dark Horse Comics, oggi il linguaggio cinematografico sarebbe diverso da come lo conosciamo: per esempio, non sarebbe affatto doveroso fare una citazione dietro l’altra, ma si racconterebbero storie che iniziano coi titoli di testa e finiscono coi titoli di coda.
Oggi Miller, che da qualche anno non sforna più capolavori di carta, si è fatto dei compagni di merende: Tarantino e Rodriguez, due tipi in gamba che sanno benissimo quanto grande sia il debito che hanno col maestro. Dal primo si è fatto spiegare un po’ di marketing, dal secondo come si accende la macchina da presa, ha ripescato uno dei tanti suoi soggetti eccelsi del passato e ne ha fatto un film magnifico. Se la prossima volta il signor Miller avrà il coraggio di fare tutto da solo, e avrà premura di scrivere come sa fare, potremmo davvero trovarci di fronte ad un nuovo Anno Zero del cinema d’azione.
Esseri che hanno poco di umano, anime nere che anneriscono il già nero skyline della città del peccato. E in mezzo a tutto questo nero, ogni gesto fuori dal piano regolatore che la morte stessa sembra attuare, brilla di un vivido accecante: il grande cuore rosso di Goldie, il sangue scarlatto versato in olocausto e quello giallo per la catarsi di Hartigan, occhi verdi, azzurri e d’oro che sono l’unica traccia di un’anima dietro le armi.
Dopo alcuni mezzi e mal riusciti adattamenti da lui supervisionati, Frank Miller si decide finalmente a mettere il suo nome a corredo di una sua storia trasposta dal fumetto alla pellicola. Per chi conosce Miller, questa è la fine di un’attesa durata vent’anni; per chi non sa chi sia, perché magari pensa che i fumetti siano roba da bambini, basti dire che Frank Miller è, semplicemente, indiscutibilmente, il re del noir degli ultimi venti anni, a prescindere da ogni disciplina artistica, artigianale o d’intrattenimento che si voglia considerare. Se questo film fosse uscito nel 1991, quando cioè è nato, con stile molto cinematografico, sulle pagine della Dark Horse Comics, oggi il linguaggio cinematografico sarebbe diverso da come lo conosciamo: per esempio, non sarebbe affatto doveroso fare una citazione dietro l’altra, ma si racconterebbero storie che iniziano coi titoli di testa e finiscono coi titoli di coda.
Oggi Miller, che da qualche anno non sforna più capolavori di carta, si è fatto dei compagni di merende: Tarantino e Rodriguez, due tipi in gamba che sanno benissimo quanto grande sia il debito che hanno col maestro. Dal primo si è fatto spiegare un po’ di marketing, dal secondo come si accende la macchina da presa, ha ripescato uno dei tanti suoi soggetti eccelsi del passato e ne ha fatto un film magnifico. Se la prossima volta il signor Miller avrà il coraggio di fare tutto da solo, e avrà premura di scrivere come sa fare, potremmo davvero trovarci di fronte ad un nuovo Anno Zero del cinema d’azione.
(Fonte: Mymovies.it)
01 - Sin City - Robert Rodriguez
02 - One Hour To Go - Robert Rodriguez
03 - Goldie's Dead - Graeme Revell
04 - Marv - Graeme Revell / Robert Rodriguez
05 - Bury The Hatchet - Graeme Revell
06 - Old Town Girls - Graeme Revell / Robert Rodriguez
07 - The Hard Goodbye - Graeme Revell
08 - Cardinal Sin - Graeme Revell / Robert Rodriguez
09 - Her Name Is Goldie - Graeme Revell
10 - Dwight - John Debney
11 - Old Town - John Debney / Robert Rodriguez
12 - Deadly Little Mino - John Debney / Robert Rodriguez
13 - Warrior Woman - John Debney
14 - Tar Pit - John Debney
15 - Jackie Boy's Head - John Debney
16 - The Big Fat Kill - John Debney
17 - Nancy - Robert Rodriguez
18 - Prison Cell - Robert Rodriguez
19 - Absurd - Fluke
20 - Kiss Of Death - Robert Rodriguez
21 - That Yellow Bastard - Robert Rodriguez
22 - Hartigan - Robert Rodriguez
23 - Sensemaya - Silvestre Revueltas
24 - Sin City End Titles - Robert Rodriguez
02 - One Hour To Go - Robert Rodriguez
03 - Goldie's Dead - Graeme Revell
04 - Marv - Graeme Revell / Robert Rodriguez
05 - Bury The Hatchet - Graeme Revell
06 - Old Town Girls - Graeme Revell / Robert Rodriguez
07 - The Hard Goodbye - Graeme Revell
08 - Cardinal Sin - Graeme Revell / Robert Rodriguez
09 - Her Name Is Goldie - Graeme Revell
10 - Dwight - John Debney
11 - Old Town - John Debney / Robert Rodriguez
12 - Deadly Little Mino - John Debney / Robert Rodriguez
13 - Warrior Woman - John Debney
14 - Tar Pit - John Debney
15 - Jackie Boy's Head - John Debney
16 - The Big Fat Kill - John Debney
17 - Nancy - Robert Rodriguez
18 - Prison Cell - Robert Rodriguez
19 - Absurd - Fluke
20 - Kiss Of Death - Robert Rodriguez
21 - That Yellow Bastard - Robert Rodriguez
22 - Hartigan - Robert Rodriguez
23 - Sensemaya - Silvestre Revueltas
24 - Sin City End Titles - Robert Rodriguez
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